Carlo & Camilla bis: chiude il gourmet in via Hugo e si duplica in pieno centro
Ci si era chiesti cosa ne avrebbe fatto Carlo Cracco del suo “vecchio” omonimo bistrot. Dopo l’apertura del gourmet in Galleria, il Carlo&Camilla in via Meda e l’avventura con Lapo Elkan di Garage (che ha abbandonato recentemente n.d.r.), lo chef replica in Duomo. Di Cracco (gourmet) ce ne può essere solo uno e non poteva scegliere luogo più centrale della storica Galleria Vittorio Emanuele II. E quindi, in via Victor Hugo, è stato inaugurato la scorsa settimana Carlo&Camilla 2.
In cucina lo chef Gabriele Faggionato, alla corte di Cracco già da diversi anni. In sala come maitre Alessandra Veronese conosciuta per la professionalità alla guida del ristorante Acanto dell’hotel Principe di Savoia. Piatti signature di Carlo Cracco che vengono riproposti in chiave easy e piatti della tradizione, eseguiti però con le migliori tecniche di haute cuisine. In carta troviamo il risotto alla milanese con ossobuco; le capesante marinate al blue tea e ibisco, avocado, yuzu con estratto di mela verde e wasabi; la cotoletta di vitello con rucola e pomodorini e le albicocche, amaretto e cacao, oltre alla caponata di verdure. E 18 anni dopo uno dei ristoranti più famosi di Milano si rimoderna totalmente grazie a Gio Tirotto che reinterpreta gli interni: bar e ristorante si plasmano nella particolare e unica architettura che scende di due piani sotto terra, donando le coordinate per la creazione di un atmosfera underground. “L’ispirazione nasce osservando e studiando la stessa architettura di via Victor Hugo, dove il fulcro centrale è attraversato da un’ampia scala che porta fino al piano interrato -2. Questa unica e speciale conformazione sembra essere la scatola perfetta per sovrapporre i due concetti principali che hanno fatto da linea guida al progetto: Milano e l’Underground. Milano-Underground è il mix che ho cercato di equilibrare attraverso la pulizia formale degli arredi e superficiale dei materiali, ma anche attraverso il segno grafico-decorativo restituito dallo studio dei colori e dall’illuminazione” racconta Gio Tirotto.
L’ingresso, su strada, introduce alla zona bar, dove il banco interamente rivestito in acciaio con effetto peltro è illuminato da un classico chandelier in vetro di murano. Le sedute a muro sono imbottite e rivestite in jeans nero con effetto “washed”, mentre le sedie sono in alluminio appositamente non verniciate, accorgimento che ha l’intenzione di trasferire all’ambiente una sensazione “anti-conformista”, e quindi di unicità nel suo genere. La scala conduce, attraversando il piano ammezzato, al piano -2, dove una serie di ambienti si articolano con allestimenti differenti per molteplici esperienze. La sala principale è un vero e proprio anfiteatro dove la tribuna, con i suoi due generosi gradoni in rovere tinto nero, offre agli ospiti la possibilità di degustare cocktails e i piatti del menu in modo più informale e conviviale.
Al centro si “srotola” un lunghissimo tavolo centrale che contraddistingue nell’immediato il concept Carlo & Camilla, focalizzato sulla condivisione sia dell’esperienza culinaria che spaziale. Alle pareti , tra un pilastro e l’altro, le opere su tela del famoso writer Eron, considerato tra i più dotati e virtuosi interpreti italiani dell’arte figurativa e della pittura contemporanea internazionale. Le tele fanno parte della serie “FOLLOW” e, per Carlo e Camilla in Duomo, rappresentano due paesaggi raffinati e poetici, avvolti dalle tonalità neutre e delicate della nebbia bucata da un sole tiepido che ricorda un cuore luminoso. Opere pittoriche che emozionano ed esplodono con tutta la loro imponente delicatezza all’interno di un luogo in cui le persone hanno il tempo di contemplarle.