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Capodanno è il brindisi perfetto con il vino perfetto con gli amici di sempre. Vediamo cosa dire con un calice in mano!

A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio

O. Wilde

Spesso, con un calice in mano, e soprattutto a Capodanno, ci sentiamo imbarazzati su cosa dire, magari per commentare il vino che stiamo bevendo. Altre volte, invece, al contrario restiamo zitti per evitare figuracce.

Ricordo una volta, sentii il commento di un amico su un pinot bianco: “ha un tannino così particolare”. Ecco, da quel momento ho fatto mie le parole di Wilde.

Lungi dal voler scrivere un bignami del vino, lasciamo qui qualche piccolo consiglio su cosa dire con un calice in mano.

La prima cosa che dovremmo considerare è sempre l’aspetto del vino, il colore è molto importante. Il profumo, poi, è l’elemento che più desta commenti. Come facciamo a raccontare dei profumi di un vino? E il gusto che spesso lo deleghiamo a quel “persistente” così per fare scena?

Innanzitutto occhio alla temperatura. Anche per i bianchi non dobbiamo servirli troppo freddi altrimenti avremo i profumi atrofizzati.

Per restare su una linea di confine e non commettere errori, seguiamo una regola: ogni vitigno ha delle caratteristiche proprie che troveremo nel calice. Elenchiamo di seguito tre vitigni più adatti per il cenone di Capodanno.

Glera 

Da queste uve si ottiene il Prosecco. Un vino adatto per aprire l’aperitivo del Cenone.

  • Il colore del vino è (il fatidico) giallo paglierino dal più chiaro a quello più intenso. Il calice presenta bollicine (perlage) fini e persistenti.
  • I profumi caratteristici sono: pera (spesso è tra i primi sentori avvertiti), mela, pesca bianca, fiori bianchi freschi (acacia).
  • Al palato, è un vino fresco (la freschezza che lascia in bocca è dovuta alla grande acidità che produce abbondante salivazione) e persistente, il “sapore” resta per un bel po’ in bocca. Se avrete un prosecco per brindare, provate con queste piccoli consigli.

Sauvignon Blanc

Proseguire con la cena a base di pesce e brindare con un Sauvignon Blanc è un’ottima idea. Questo vitigno è tra i più bevuti al mondo ed è originario di Bordeaux. In Italia da il massimo della sua espressione nei territori del Collio e dell’Alto Adige. La temperatura per degustarlo al meglio è tra i 10°C e i 12°C.

  • Colore: va dal giallo verdolino al giallo paglierino, se fa legno, andrà sul dorato. Il vino è generalmente abbastanza consistente: quando facciamo i fighi a roteare il bicchiere, facciamo anche attenzione a quegli archetti che si formano quando fermiamo il bicchiere. Questi indicano anche la struttura del vino.
  • Il profumo del Sauvignon Blanc ha degli aromi caratteristici: bosso (spesso è il primo a essere avvertito), foglia di pomodoro, salvia, erba tagliata, agrumi, mela verde.
  • Il gusto si caratterizza per una spiccata freschezza (acidità), è secco, di corpo, sapido (sensazione di mineralità), persistente.

Passiti

Siamo arrivati ai dolci e la regola è che il dolce va con il vino dolce. I vini passiti hanno colori intensi cosi come intenso è il loro profumo.

  • Colore: i vini bianchi passiti vanno da un giallo dorato intenso a un giallo dorato con riflessi ambrati; è molto consistente.
  • Il profumo è complesso: frutta secca, (nocciole, mandorle per la maggior parte), frutta sciroppata e/o candita, sentori di spezie e soprattutto di vaniglia, profumo di miele.
  • Il gusto: in bocca esplodono in sensazioni di dolcezza, sono morbidi, di corpo, lasciano sensazione di agrumi o di mandorla.

 

Alla prossima con “Cosa dire con un calice in mano”, ma rosso!

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