Un viaggio fra i terrazzamenti delle Cinque Terre alla scoperta dello Sciacchetrà, il re dei passiti liguri.
Pensate al mare, al Tirreno, ai suoi riflessi blu oltremare, ai suoi respiri tramutati in brezza che accarezzano con gentilezza quel meraviglioso tratto di costa frastagliata che tutti noi conosciamo come Cinque Terre. I pendii sono alti, scoscesi e di difficile accesso, ma la vista da lassù è qualcosa di unico, un panorama che ti riempie il cuore e un tramonto che lascia senza fiato.
Nel cuore di questo meraviglioso patrimonio dell’Unesco, precisamente a Riomaggiore, troviamo l’Azienda Vitivinicola Cantine Litàn, autentico fiore all’occhiello della viticoltura “eroica” ligure. L’idea nasce da Orlando Cevasco che nel 2000, assieme al fratello Francesco e al cugino Luigi, decide di ridare lustro ai campi di famiglia e alla vecchia cantina, ormai abbandonati da tempo.
Dopo un intenso lavoro, nel 2006 nasce la prima etichetta ufficiale. Oggi la famiglia Cevasco può vantare circa 10.000 mq di vigneti a terrazzamenti, situati in una delle zone più spettacolari del Parco Nazionale delle Cinque Terre, raggiungibili solo a piedi attraverso un percorso impervio oppure, quando possibile, utilizzando un “trenino a cremagliera”. Da questi vitigni nascono uno splendido cru e il Cinque Terre Sciacchetrà D.O.C, il celebre passito di cui abbiamo parlato insieme a Francesco Cevasco.
Cosa vi ha spinti a investire in un territorio così diverso dalle classiche location vinicole?
“Sicuramente hanno influito molto le origini, quindi il fatto di essere nati in questo territorio; in realtà a questo non avevo mai pensato, l’ho sempre trovato normale”.
Quali sono le sostanziali differenze che riscontrate rispetto alle tenute tradizionali?
“Qui il lavoro si svolge praticamente tutto a mano, non abbiamo mezzi meccanici con ruote come possono essere i trattori. Utilizziamo una piccola motozappa e fortunatamente abbiamo a disposizione le cremagliere per la vendemmia.
Però ripeto, questo modus operandi mi é sempre sembrato normale; essendo nato qua sono stato abituato a lavorare in tale maniera. Ovviamente si cerca di migliorare la vita agricola, per esempio abbiamo convertito le pergole basse in pergole alte o filari proprio per consentire il passaggio di motozappe. Cerchiamo sempre di ottimizzare la fatica”.
Vicinanza al mare e terreno impervio: come influiscono sulle proprietà organolettiche del vostro Sciacchetrà?
“Il nostro vigneto é affacciato sul mare e ha un dislivello dal primo campo all’ultimo a monte di quasi 170 metri, sicuramente due fattori che incidono molto sul risultato finale del nostro Sciacchetrà; inoltre le alte temperature consentono un ottimo appassimento delle uve, la vicinanza al mare fa sì che la nota sapida sia piacevolmente marcata. Infine, l’esposizione solare facilita la maturazione e permette a ogni annata di ottenere uve adatte a questo vino”.
Qual è il modo migliore per consumare il vostro Sciacchetrà?
“Io consiglio sempre di assaporarlo da solo, magari con un amico, facendo quattro chiacchiere davanti a un camino crepitante, ascoltando un buon disco”.
Credits foto profilo instagram litanvino5t