La tradizione vinicola di Cantina Tollo è un viaggio sensoriale nel cuore dell’Abruzzo e il suo Hedòs ne racconta i segreti
Tollo, un nome che evoca tradizione, passione e l’incessante impegno per creare vini di eccellenza. In questa terra baciata dal sole e accarezzata dal mare, la Cantina Tollo ha scolpito la sua storia, alimentando il cuore della comunità e diffondendo la bellezza e l’armonia dei suoi vini nel mondo.
Ma Tollo, trascende la sua semplice definizione di cantina. Infatti, è un piccolo borgo, un tesoro nascosto nella provincia di Chieti, in Abruzzo, vicino alle rive dell’Adriatico, dove il vino che qui nasce è l’essenza stessa del luogo. Attraverso i suoi sessant’anni di storia, la Cantina è diventata un punto di riferimento vitale per la comunità, sia dal punto di vista economico che sociale.
È stata una fonte di sostentamento per molti, impedendo agli abitanti locali, soprattutto ai giovani, di cercare altrove un futuro migliore.
Fondata nel 1960, la Cantina Tollo si erge oggi come una delle realtà più rinomate nell’universo vitivinicolo italiano. La cooperativa ha svolto un ruolo fondamentale nel rinnovamento delle antiche tecniche locali di viticoltura e vinificazione, portando nuova linfa e ispirazione.
Con il passare del tempo, la cooperativa ha generato tre distinte aziende: Cantina Tollo, Feudo Antico e Auramadre. Cantina Tollo rappresenta la madre delle aziende, i suoi vigneti si estendono tra Abruzzo, Molise e Puglia.
Feudo Antico, invece, si rivolge esclusivamente al settore Ho.Re.Ca e si dedica alla valorizzazione del Tullum Docg, la denominazione locale istituita nel 2008 e poi elevata a Docg nel 2019, che celebra varietà autoctone come Passerina, Pecorino e Montepulciano. Nel 2019, sorse Auramadre, un progetto di Cantina Tollo che abbraccia l’agricoltura e il vino biologici, offrendo una gamma di prodotti e regioni in un’offerta multiregionale e multiprodotto.
Con oltre sessant’anni di trionfi indomiti, Cantina Tollo traccia una strada maestosa: coltivare inesorabilmente l’eccellenza: è solo per questa strada che i suoi vini conquistano sempre più riconoscimenti in patria e oltre confine.
In quest’epoca di nuova consapevolezza, la filosofia sostenibile sboccia e, nell’aprile del 2020, dà vita alla nuova linea biologica di Cantina Tollo. In essa, si invoca la scelta responsabile, l’amore e il rispetto per l’ambiente, e si incarna la perfetta sintesi del concetto di sostenibilità.
In una cena d’inizio estate, ho incontrato Hedòs, il generoso rosè firmato Tollo ed è stato amore a prima vista.
Hedòs, Cerasuolo d’Abruzzo Dop
Hedòs, è un po’ come un’opera d’arte, dipinge con le sue parole la storia e la versatilità della sua terra d’origine, quella di un territorio che custodisce tesori nascosti dalle cui profonde radici si sprigiona l’anima di questo vino.
Hedòs tinge il calice d’un rosa intenso che sfuma leggermente nel viola, mentre apre il naso a un viaggio che ci conduce verso note eleganti di frutti di bosco maturi, ribes selvaggio, ciliegie succose, fiori di campo e spezie leggere offrendo una sinfonia di profumi che inebria i sensi, come una carezza delicata sulla pelle di una promessa.
Fluente e coraggioso, Hedòs rivela la sua complessità in ogni respiro, giocando abilmente su un equilibrio perfetto tra dolcezza e vigore.
Al sorso, si espande, avvolgente e soave, un gusto persistente, che l’anima avvolge e accarezza. Un vino versatile, ma con la struttura e la longevità di un rosso e la duttilità di un rosé.
In bocca, è una carezza piena, un sorso intenso che si scioglie dolce, morbido e persistente. Si sposa con ogni portata, dai piatti tradizionali italiani alle sfiziose prelibatezze etniche, ma porta in sé un’identità precisa, che racchiude le peculiarità della sua origine.
Servito a temperature variabili, mostra la sua freschezza, sapidità, godibilità nell’aperitivo, mentre più caldo, svela un corpo più pieno e una vivace vibrazione che risuona.