Per tre giorni la città campana è diventata protagonista indiscussa delle nuove frontiere enoiche del territorio
A Salerno, nella Chiesa dell’Addolorata, si è appena conclusa Bionisiaco la prima manifestazione sui vini biologici campani. Tre giorni di degustazioni, incontri con produttori ed esperti del settore come giornalisti, blogger, enologi e sommelier. Franco Cappuccio e Danilo Donnabella gli ideatori di Bionisiaco commentano così: “Desideravamo dare un forte messaggio, volto a proporre una nuova cultura del bere, che parta dal biologico andando ad abbracciare l’ambiente, la sostenibilità, l’agricoltura, il turismo e l’innovazione tecnologica. Riteniamo di essere riusciti a compiere un primo passo lungo questa strada, sensibilizzando pubblico ed operatori ad un discorso condiviso che qui inizia, ma che sarà continuativo nel tempo”. La manifestazione, patrocinata dalla Regione Campania e dal Comune di Salerno, sostenuta da Legambiente Campania, AIS Salerno, Corso Wine Business dell’Università degli Studi di Salerno, Convitto Nazionale di Salerno, Panificio Montella e Consorzio 100% Campania, ha raccolto anche il consenso delle aziende partecipanti che hanno potuto confrontarsi non solo con un pubblico interessato, ma anche con altre realtà produttive che hanno abbracciato il bio. Queste le cantine presenti: Antica Masseria Venditti, Cantina del Barone, Cantina del Vesuvio, Cantina di Lisandro, Cantine dell’Angelo, Casa di Baal, Casebianche, Casula Vinaria, Fontana Reale, I Cacciagalli, Il Verro, Il Cancelliere, Le Vigne di Raito, Mila Vuolo, Monte di Grazia, San Salvatore, Sorrentino, Tenute del Fasanella, Terra di Briganti, Torre del Pagus, Viticoltori De Conciliis. Arrivederci al prossimo anno, Bionisiaco.
Andrea Mariani
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