Il vino tibetano, prodotto dalla Lvmh, va in controtendenza: tutti si spostano verso l’Asia, di Bernard Arnault invece ha intenzione di sfidare le bottiglie francesi su Liv-ex
Se i maggiori produttori di vini occidentali puntano alla Cina, il Tibet al contrario introduce in Europa il suo vino: Ao Yun, l’ultimo vino prodotto dal grande luxury brand Lvmh, di Bernard Arnault. Infatti dopo Céline, Dior, Fendi e Kenzo la prestigiosa holding francese ha puntato sulla novità: il vino tibetano Ao Yun. Si tratta di un vino molto raro e prezioso prodotto fra i 2200 e 2600 mt d’altezza nelle terre dello Yunnan. Ao Yun, letteralmente “camminare sopra il cielo”, è il primo vino cinese ad essere commercializzato su Liv-ex: indice inglese del mercato secondario, dove acquistano collezionisti e intenditori del settore.
E’ entrato in commercio nel 2016 e da subito questo vino ha registrato vendite da capogiro con una media di prezzo pari a dodici bottiglie del millesimo 2013, la prima annata, a circa 1.600 sterline. Ovviamente a causa della Brexit, a gennaio la media è scesa. Inoltre ha risentito anche di una flessione delle quotazioni di Lvmv a fine anno e inizio gennaio, dovuta al rallentamento dell’economia cinese.
Ma “è già un’etichetta molto dinamica negli scambi” come afferma Desislava Lyapova, content marketing associate di Liv-ex. Lvmh ha poi ripreso la sua corsa al listino, spinta in alto anche dai risultati record. E questo fa pensare che Ao Yun potrebbe riprendere la sua corsa al Liv-ex. La sfida con i francesi è quindi aperta: per anni la Francia è stata campionessa per storia, cultura e tradizione enoica e non a caso per molto tempo è stata l’unica presente sul sito inglese.
La grande sfida per Ao Yun è quella di resistere sul mercato e essere competitivo. Ma questo solo il tempo potrà dirlo!