Torino è la città della cultura alimentare e, da quest’anno, si propone di formare gli addetti alla comunicazione al fine di soddisfare il bisogno del cittadino-lettore: corretta informazione sull’alimentazione
Dal 25 al 27 febbraio presso l’aula magna della Cavallerizza Reale di Torino si è tenuta la prima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare. Nato dalla certezza che il cibo è sempre più spesso centro di dibattito e dall’esigenza di “coinvolgere una platea eterogenea” composta non solo da giornalisti, ma da comunicatori, blogger, istituzioni, alimentaristi, creando una rete in cui alla base vi è una collaborazione costruttiva.
Organizzato da Massimiliano Borgia, giornalista professionista, il Festival ha visto una partecipazione attenta da parte di quanti, spinti dall’entusiasmo dell’evento, si sono lì riuniti. Aspettative non deluse e noi di So Wine So Food possiamo testimoniare che l’idea di una “food community” è davvero vincente: partecipazione e confronto possono essere soltanto d’aiuto a quanti fanno della comunicazione alimentare un dovere prima e un lavoro poi. Nell’intervista rilasciataci, Massimiliano Borgia ci spiega che sempre di più i cittadini e i lettori chiedono informazione sul tema alimentare, ma spesso capita che i giornalisti chiamati dalle redazioni a comunicare e documentare la notizia non siano specializzati nel settore alimentare e magari scrivono anche di altri settori. Fino a ieri, era solo il giornalista che si occupava di enogastronomia e di agricoltura che scriveva di cibo. E, ci sentiamo di aggiungere, che il tema, considerato d’élite, era molto più di nicchia. Oggi invece, c’è una richiesta enorme di informazione sul tema da parte dei cittadini che hanno sempre più a cuore l’argomento. Da qui, l’osservazione che l’informazione è rimasta un po’ indietro: capita spesso che i giornalisti non siano formati a dovere sull’argomento: “la prima idea era di creare un momento di formazione, di confronto, di incontro, per i giornalisti”. Obiettivo centrato, perché il Festival è stato un grande incontro per parlare della qualità dell’informazione.
“Dobbiamo continuare a responsabilizzarci e a formarci”
– Massimiliano Borgia –
Ma Massimiliano Borgia ci sorprende quando ad un tratto ci dice che a Torino, dove da più di un decennio si fa cultura alimentare, da due anni ospita anche il Festival del cibo visto dalla filosofia: un Festival di Filosofia che parla di cibo dove i filosofi più importanti di Italia vengono chiamati a parlare del rapporto uomo-cibo, delle tribù alimentari, delle ideologie legate al cibo. Gli obiettivi di cui ci parla Massimiliano Borgia riportano non solo alla formazione dei giornalisti ma anche all’incontro tra giornalismi, cioè tra giornalismo dell’ordine, dell’esame di Stato, quello del tesserino e il “giornalismo del blogging”: è impensabile per il giornalismo professionistico snobbare chi fa tantissimi contatti al giorno solo perché nono appartiene all’ordine, né il/la blogger può continuare a pensare di essere fuori da regole deontologiche e dal senso di responsabilità. Ma ancora, non è stato un caso che al Festival siano stati presenti non solo comunicatori, ma anche professionisti del settore medico, veterinario, biologico; è la prima volta che succede che quelli che criticano spesso i giornalisti per ciò che scrivono e i giornalisti che criticano questi mondi scientifici che non sanno comunicare, per la prima volta sono insieme a discutere su come comunicare al meglio la sicurezza alimentare: “abbiamo tutti la stessa responsabilità”, afferma.
Non potevamo perdere l’occasione di porre al Sig. Borgia un quesito che è stato motivo di approfondimento e indagine pe So Wine So Food, ovvero, dove ci porterà il fenomeno della spettacolarizzazione del cibo? “Da nessuna parte” ci risponde e continua dicendo: “è un fenomeno che scemerà mentre crescerà ancora la grande richiesta dei cittadini lettori di avere informazione di qualità sull’alimentazione”. Appuntamento all’anno prossimo al Festival del Giornalismo Alimentare!