Fabio Casto, proprietario de “Il Gelato” sulla Riviera Romagnola, non ha paura di osare: gli abbinamenti azzardati sono la sua passione, specialmente in vigna
Quante volte abbiamo sentito pronunciare la frase “gli opposti si attraggono”? Tante, tantissime volte. Applicare questo detto al fantastico mondo dell’enogastronomia non è, però, cosa semplice; senza delle papille gustative ben sviluppate e la giusta conoscenza degli ingredienti, la commistione potrebbe risultare non buona o addirittura terribile. Alla base di abbinamenti particolari e “spinti” ci deve essere una massiccia consapevolezza e padronanza della materia prima.
Un fulgido esempio, lo possiamo ritrovare a Cesenatico, nota zona balneare della Riviera Romagnola. Qui, da oltre vent’anni, un mastro gelataio si diverte a sperimentare. E con ottimi risultati. Lui è Fabio Casto, titolare de Il Gelato, attività che non ha certamente paura di osare, soprattutto con il vino. Prosecco, Albana e persino il celebre Sangiovese sono solo alcuni dei vini utilizzati per sperimentare e creare nuovi e interessanti abbinamenti.
Come e quando nasce la sua passione per il gelato?
“23 anni fa, nel giugno del 1996, quando cominciai a lavorare in quella che sarebbe diventata la mia gelateria. Fu il noto maestro gelatatiere Tonino Leardini a trasmettermi le caratteristiche del mestiere”.
La scintilla tra il vino e il gelato, invece?
“Più che una scintilla parlerei di una reazione chimica incontrollata. Non ho inventato nulla, sia chiaro; ma in quanto artigiano devo e voglio avere la capacità di adattare una particolare idea al mio piccolo mondo, alla mia concezione di qualità, al mio target, alla mia fantasia, ai singoli ingredienti che scelgo. Ad esempio, valorizzo molto i prodotti del mio territorio cercando di comunicarlo al meglio.”
Qual è secondo lei il vino che si sposa più facilmente con le caratteristiche del gelato?
“Direi il Prosecco. L’ho abbinato al rosmarino ed era molto buono; con il pompelmo rosa era addirittura meglio. Perfetto per l’estate. Credo sia molto versatile e si sposi bene con l’acidulo, il dolce e le tante note aromatiche di spezie ed erbe. Tra le altre tipologie, ho sperimentato il Sangiovese con una base mela e crumble: è stato molto apprezzato”.
Un abbinamento per l’autunno?
“Vino rosso con le castagne, o i cachi; oppure la zucca, con qualcosa di croccante per aumentare la salivazione. Non mi dispiacerebbe ad esempio un gusto poco dolce al palato ma intenso nel sapore, tenendo basso il pod (potere dolcificante) e usando erbe o spezie per evocare sensazioni particolari. Non escludo di allargarmi al mondo della birra scura e dei superalcolici”.