Terre di Toscana ritorna in presenza: degustazione per 120 cantine e più di 600 etichette
Terre di Toscana, la manifestazione toscana, giunge alla sua quattordicesima edizione. Più di 600 etichette tra rossi, bianchi, rosati e bollicine per 120 cantine; 1300 gli ingressi, comunque contingentati, di winelovers, buyers italiani e internazionali, operatori del settore vinicolo e stampa specializzata.
Sono i numeri che raccontano la due giorni, 20 e 21 marzo scorsi, della quattordicesima edizione di Terre di Toscana, ospitata nelle sale dell’UNA Esperienze Versilia Lido, hotel di Lido di Camaiore, in provincia di Lucca. Una manifestazione che ha visto i singoli produttori versare nei calici le annate attualmente in commercio e, nella seconda e conclusiva giornata, stappare anche qualche vecchia bottiglia, andando indietro negli anni per far conoscere al pubblico e ai professionisti evoluzione e cambiamenti, al palato e al naso, del singolo vino.
Terre di Toscana, i territori
Vino, quindi, come protagonista per un focus geografico, come sempre e per nome identificativo dell’evento, sulla produzione Toscana, dai distretti più famosi quali Montalcino, Chianti Classico, Montepulciano e Bolgheri a quelli di lunga tradizione come Chianti, Rufina, Carmignano, Maremma, San Gimignano, colline della Lucchesia e del territorio di Pisa. Dalle zone emergenti come la Val di Cornia, Val d’Orcia, Cortona e le colline che circondano Arezzo fino ai luoghi di frontiera come, per esempio, Lunigiana, Garfagnana, Mugello, il Casentino, la Versilia e le isole che compongono l’arcipelago toscano.
Terre di Toscana, l’intento
L’intento, evidente fin dalla prima edizione dell’evento, era quindi quello di offrire una cartolina il più possibile esaustiva e qualitativa della produzione regionale. Uno accanto all’altro, nei singoli corner di degustazione, i nomi più iconici ma anche i piccoli produttori artigianali, che hanno quindi avuto modo di mettersi in vetrina e far degustare le proprie proposte, riservando a volte piacevoli e inaspettate scoperte.
Assaggi come specchio del territorio, tra vitigni autoctoni e internazionali, etichette blasonate e nuove realtà, passando anche per singole referenze naturali, biologiche e biodinamiche. Diverse le scelte delle singole cantine, tra chi ha presentato l’intera produzione vinicola e chi, invece, ha optato per pochissime proposte, quelle ritenute identificative del DNA dell’azienda.
Se la due giorni ha visto una massiccia partecipazione, anche in virtù dello stop forzato del 2021 a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid 19 che ha convinto, quasi con più urgenza, pubblico e addetti ai lavori a ritornare, oggi, a un momento di confronto e convivialità professionale necessarie, abbiamo notato inevitabili differenze qualitative tra una singola referenza e l’altra, pur in presenza di un livello medio più che dignitoso.
Non da ultimo, per quanto la quattordicesima edizione di Terre di Toscana abbia registrato il sold out, crediamo che la formula vada rivista, riservando magari la prima delle due giornate ai soli operatori del settore, lasciando quindi liberi gli appassionati di visitare la manifestazione il secondo e ultimo giorno. Non potranno che giovarne attenzione, qualità della visita e profondità di degustazione ed esperienza da parte di ristoratori, professionisti, sommelier e operatori della stampa specializzata, liberi di approfondire, con le necessarie calma e profondità, la Toscana nel calice.