Giuseppe Di Iorio esalta la tradizione in una nuova grande bellezza
Giuseppe Di Iorio è il celebre ristorante Aroma. Posizionato sul meraviglioso rooftop dell’hotel Palazzo Manfredi, gode di una vista a dir poco unica. Al cospetto del Colosseo, fra il Ludus Magnus e la Domus Aurea, si colloca il ristorante 1 stella Michelin orchestrato da Giuseppe Di Iorio. A fare da cornice ai fasti dell’antichità, eleganti palazzi ottocenteschi e il bel Parco del Colle Oppio. Di sicuro la vista è di gran lunga ben appagata.
ll ristorante è il luogo d’incontro per la clientela mondana, ma anche meta classica della community enogastronomica italiana. Lo Chef Di Iorio riesce ad accompagnare l’emozione dei suoi ospiti attraverso un percorso di gusto che corrisponde alla ‘Grande bellezza’ di un panorama unico.
Il menù à la carte e i percorsi di degustazioni sono in grado di far riflettere sulla natura di ciò che è veramente buono e bello. Un ristorante d’eccezione e un panorama mozzafiato non possono che rappresentare il contenitore ideale per una cantina da sogno, con una selezione di oltre 800 etichette capaci di soddisfare wine lovers, esperti del settore e neofiti.
La cucina di uno chef dell’hotellerie internazionale
Sin da giovane lo chef muove i primi passi negli hotel. Una gavetta fra Roma e Londra che scandisce in tutti i suoi passi la passione per la cucina. Chef de Partie, Sous Chef ed Executive Chef, Hilton, Hyde Park Hotel, Hotel d’Inghilterra e Hotel Minerva sono solo alcuni dei faticosi insegnamenti ricevuti.
Una cucina tradizionale e allo stesso tempo contemporanea, radicata nella forte esaltazione della materia prima. La conoscenza del passato permette la creazione dei piatti attuali. Lo stampo mediterraneo formalizza una cucina con piatti puliti ed essenziali. Una ricerca attenta che restituisce soddisfazioni molto importanti per lo Chef. Ttra i fruitori della cucina di Di Iorio vi è stata la regina Elisabetta e diverse star del cinema, senza escludere alcuni tra i big chef.
Avere il privilegio di testare un ristorante del genere ti proietta in una dimensione tutta particolare. Una location da sogno con delle novità tutte da scoprire. Rompiamo il ghiaccio con uno Champagne di gran tono, 100% meunier, rigorosamente Recoltant Manipulant , ma non è tutto. Risulta infatti fantasioso e molto armonico l’abbinamento fra birra e animelle di vitello.
Menù degustato
Giuseppe Di Iorio esalta la ricerca del passato attuando la tradizione in una rivisitazione senza troppe sfaccettature: ricciola marinata alla fava tonka, agnello con sedano rapa rosmarino e visciole, tortelli di patate conditi con salsa all’aglio nero. Come se non bastasse ecco shakerare un qualcosa di iconico. Dalle mani di un cameriere si vede agitare uno shaker dove non si percepisce il rumore aspettato, l’atmosfera sembra fermarsi e rallentare in ogni singolo movimento impartito da chi, agitando le mani, crea l’inaspettata sorpresa : la carbonara shakerata. A seguire chiude il guanciale croccate adagiato sul top della pasta: poesia.
Ciò che colpisce è la cultura dell’uso delle materie prime espressa nella cucina dello chef. In modo uniforme i piatti sono creati per la loro essenzialità. Poco sfarzo e molta sostanza, pietanze legate in maniera armonica, abbinamenti costruiti con logica. La sorpresa sta nella rivisitazione e nell’eleganza della portata: le animelle mitigate con i porcini, la bottarga moderata con la salsa all’aglio nero.
La riflessione sullo studio di pietanze “popolari” fortemente risaltate nasce spontanea: è forse questo il futuro del Fine Dining? I clienti possono realizzare il sogno di essere coccolati nella migliore esperienza possibile. E tutto diventa realtà grazie all’interconnessione di tutti gli accorgimenti per niente scontati.